Per avere la garanzia di una casa o di un edificio in sicurezza, è indispensabile effettuare la verifica dell’impianto elettrico. Vediamo in cosa consiste e a chi rivolgersi per essere certi di abitare una casa a norma di legge.
La norma CEI64-8 del 1° marzo 1993 aggiornata con variante a settembre 2011, determina ciò che rende sicuro un impianto elettrico. La verifica consiste nel controllare che tutto risponda ai requisiti stabiliti per l’impianto elettrico, in modo da evitare rischi per le persone e per salvaguardare al meglio anche gli elettrodomestici, perché non diventino un pericolo anch’essi. Sia in ambienti domestici che in contesti lavorativi, è di primaria importanza massimizzare la sicurezza dell’impianto elettrico per diminuire così i pericoli che potrebbero sorgere senza un’adeguata verifica e ottimizzazione del sistema elettrico.
Tutto ciò che concerne la verifica impianto elettrico, va affidato ad un tecnico esperto e professionista, che si occupa di impiantistica e che ha l’abilitazione per effettuare tutte le analisi necessarie per certificare la conformità dell’impianto elettrico. Un’impiantista abilitato è responsabile della messa a norma dell’impianto elettrico, perciò farà tutto ciò che è necessario e di sua competenza per installare o verificare un impianto elettrico e renderlo a norma di legge.
Nel caso di verifica impianto elettrico negativa, ricordiamo che c’è la possibilità di poter avvalersi di una detrazione fiscale sulla spesa da sostenere in caso di rimessa a norma dell’impianto incriminato. Questa detrazione fiscale IRPEF è garantita tramite il bonus 50%, su un totale massimo di spesa di 96.000,00 euro e può essere richiesta entro il 31 dicembre 2021.
Verifica impianto elettrico: come avviene e a chi rivolgersi
Ecco cosa si intende nello specifico per verifica impianto elettrico: come avviene e a chi rivolgersi. Un impianto elettrico sicuro deve rispondere a dei requisiti che vanno perciò rispettati. I dettagli che definiscono la verifica impianto elettrico sono i seguenti:
- la presenza di un interruttore generale di emergenza, che permette di gestire tutto il contatore in una volta sola.
- Obbligo di almeno due interruttori differenziali all’interno del quadro elettrico dell’impianto elettrico relativo. Questo particolare interruttore, è un dispositivo di sicurezza (denominato salvavita) che permette di gestire il guasto all’interno dell’impianto, facendo in modo di interrompere il flusso di energia, evitando dispersioni di corrente pericolose per la propria vita.
- Ci devono essere almeno due unità di alimentazione dell’energia elettrica. Una dedicata alle luci di tutta la casa e una dedicata all’uso degli elettrodomestici.
- Variano di numero gli interruttori magnetotermici che alimentano e gestiscono le varie linee inserite nel contatore. Le quantità di linee sono più o meno numerose a seconda del livello di impianto elettrico installato.
- Indispensabile un sistema di messa a terra globale e un salvavita nella centralina di base.
- I conduttori di tensione non devono essere a vista né tantomeno raggiungibili in modo diretto. Stessa cosa per i cavi, che devono essere protetti dentro le apposite canaline a loro destinate. Verificare l’isolamento da acqua e umidità.
- Le prese elettriche devono garantire il carico di flusso energetico necessario a far funzionare in modo adeguato la linea “forza”, destinata all’uso dei vari elettrodomestici.
- Presenza di interruttori semplici e composti per comandare le luci nelle varie stanze.
- Installazione di luci di emergenza che si attivano in casi di blackout o salvavita innescati.
Per tutte queste verifiche sull’impianto elettrico, è bene rivolgersi a un tecnico abilitato che, a seguito degli accertamenti effettuati, redigerà il certificato di conformità dell’impianto elettrico installato. Questo tipo di documentazioni non possono essere attestate da persone non qualificate perciò una verifica impianto elettrico eseguita in “modalità casalinga” non ha assolutamente nessun valore e può essere invece sanzionata penalmente. È raccomandabile pertanto rivolgersi a personale competente e abilitato a rilasciare tali conformità sulla verifica impianto elettrico.
Attenzione, la verifica impianto elettrico non è la stessa cosa del collaudo, che riguarda invece la prima messa in opera in conformità al primo progetto dell’impianto.
Nel caso si dovessero acquistare di case da ristrutturare o redigere contratti di locazione/cessione di stabili, è consigliabile farsi dare dal precedente proprietario la certificazione di verifica dell’impianto elettrico, per evitare l’insorgere di successivi disguidi o problemi.
Impianto elettrico: le verifiche iniziali e periodiche
Tramite la legge 46/90 e il decreto ministeriale 37/08 l’impianto elettrico deve superare le verifiche iniziali e periodiche che i tecnici professionisti devono mettere in atto per garantire che l’impianto sia e rimanga a norma. La messa in funzione dell’impianto stesso, è il primo controllo che permette di confermare l’assenza di difetti e il buon funzionamento di tutto il sistema elettrico. Se non vengono riscontrate anomalie e se tutti i requisiti sopra elencati sono stati rispettati, sarà assicurato il certificato di conformità.
Le verifiche periodiche all’impianto elettrico, permettono di assicurare le buone condizioni o di scoprire gli eventuali stati di deterioramento dell’impianto. In questo modo è possibile agire ed effettuare ciò che è necessario per ripristinare il buon funzionamento del sistema. Sono necessari l’esame a vista e le prove tecniche per completare la verifica periodica di buona salute dell’impianto elettrico. La verifica impianto elettrico a vista, prevede il controllo di tutte le parti fisiche dell’impianto visibili a occhio nudo, come per esempio plastiche rotte, isolanti avariati, mancanza di etichette, ecc. Di seguito vengono eseguiti dei controlli approfonditi tramite delle strumentazioni che valutano le condizioni e lo stato globale dell’impianto elettrico.
Per assicurarsi l’affidabilità dell’impianto, sono necessarie a questo punto le prove tecniche, fatte periodicamente come ulteriore verifica impianto elettrico. Si mettono letteralmente alla prova lo stato dei componenti del contatore e le loro funzioni, come i differenziali, la messa a terra, la resistenza dell’isolamento e la qualità di protezione dell’impianto stesso. Tutto questo permette di dare ulteriore veridicità alla certificazione di conformità e di conseguenza anche al rapporto di verifica andato a buon fine redatto dal tecnico, dove viene indicata ogni parte revisionata e l’esito dei cari controlli.
Nel caso di impianti elettrici nei luoghi di lavoro, come da DPR 462/01 del 2002, l’obbligo prevede verifiche all’impianto elettrico periodiche e straordinarie. In modo da assicurare e controllare messa a terra, dispositivi atti a proteggere dalle scariche atmosferiche e gli impianti situati in ambienti più a rischio pericoli, come esplosioni/incendi.